giovedì 30 maggio 2013

Fa sera

Fa sera, sotto il grigio dei cumuli, da dietro la finestra, guardo l'orto. Riposo la giornata.

Fragola

Un'occhiata di sole e ...ho mangiato la prima fragola (di stagione). Grossa come una albicocca. Mi sono serviti quattro morsi per finirla prima di lasciarne un poco, attaccata al picciolo, alla tartaruga che mi seguiva nel giro. Anche lei ha gradito il fresco dolce-acidulo della polpa croccante in bocca. Guardava all'insù, caso mai piovesse altro ben-di-Dio.

Spinaci

Ho sbagliato la luna, sotto un sole appena accennato, gli spinaci vanno a seme. L'orto è disciplina di fallimento.

lunedì 27 maggio 2013

I nuovi contadini

secondo ... Repubblica.

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/05/22/news/fuga_in_campagna-59373111/?ref=HREC2-9

sabato 25 maggio 2013

domenica 19 maggio 2013

Semine

Si sa, qui piove, ma senza metter mani alla terra non so stare, così, se fuori piove, dentro ancora no, dentro fa asciutto. Allora improvviso una proda sul piano del tavolo, recupero i noccioli di tutto quello che mangio, ho mangiato, in questi giorni, e metto le nespole giapponesi (la frutta dei giorni) nello scrigno della terra.
Fuori, nell'orto-giardino, ho la pianta europea, la nespola scura che si mangia dopo l'ammezzimento. Ci sono anche due piante di nespole gialle ma, sono ancora troppo piccole per far fiore, fruttificare.
La febbre giardinicola non manca così, quest'oggi, è toccato ancora una volta alla nespola che viene da oltre l'oceano, le terre d'oriente, finire nel suolo della proda-cassetta di casa. La calo nel buio scuro e umido del terriccio arricchito, dopo averla cavata dal bicchiere nel quale è rimasta a seccare, perdere l'acqua, per due giorni. Sprofondo il seme per tutti i centimetri del suo diametro e ricopro con cura. La porto fuori sotto l'acqua del cielo e la ripongo in un luogo riparato. Se la pioggia e il sole, io e gli insetti tutti svolgeremo il nostro compito di tutela e cura, tra qualche anno l'orto-foresta avrà una nuova pianta.

Cade acqua

Cade acqua sull'erba di Lombardia, piove e non cessa. Delfina Rattazzi nel suo "Storie di insospettabili giardinieri" dice che quest'ultimi hanno per socio il cielo. Alleato difficile, a volte ostico. Tra le storie e le vite raccontate ci sono quelle di Stevenson, Blixen, Sting, Mandela, la Dickinson e i rabbini in cerca del Cedro perfetto per la festa di Sukkot. Piove e i miei pomodori stanno fermi, le melanzane ingialliscono le foglie, la seconda mandata di piselli fatica a salire le pertiche. I verdi intorno sono mille, l'aria pulita esalta le sfumature, i profumi mutano ad ogni passo. Non vivo del raccolto, non dipendo dall'orto. Non sono giardiniera e nemmeno contadina, non ho soci, son debitrice alla pioggia e al cielo, così come al sole e i lombrichi, posso permettermi il lusso del fallimento, al più smagrirò . Sto dentro un ciclo eterno che fa di me solo un passaggio, un peso d'orma sulla superficie del suolo. Ma concordo, "mi piace la gente che si sceglie per socio il cielo". Mi piace leggerne le storie, conoscere le loro vite. Forse è per questo che pratico l'agricoltura.

sabato 18 maggio 2013

martedì 7 maggio 2013

Ghiaioni

Il temporale si rovescia improvviso su me che sto dentro l'autovettura. Ho risalito la valle per andare in cerca di balle di paglia. Sto alla periferia di una città borghese e opulenta che ha cessato da molto il suo uso e ripudiato il suo passato di pesce e frumento, ciliegie e viti. Così per ricoprire l'orto devo salire la valle, aggirare il monte che le fa da caldaia, e raggiungere le pendici delle terre che ancora vivono di bestie e formaggi, maggese e agriturismi. L'acqua mi riempie il parabrezza, inonda il lunotto, scoscia addosso; i fumi della condensa riempiono l'abitacolo. Un tuono improvviso, cruento, mi sfascia le orecchie, il cuore, mi riporta bambina a scendere i ghiaioni. I sassi mi rotolano sotto i piedi e più rotolano più io corro per tenere il bilico e non finire a muso per terra. Accellero il salto, tengo il ritmo del sasso che gira, la partitura del boato che dietro la schiena mi accompagna a valle. Non è la valanga che mi rincorre, ma la voglia di giocare, sentirmi viva, che mi porta a salire le pendici per un'ora, due, per poi scendere, lanciata a perdicollo, per poche manciate di minuti, i canaloni pietrosi. Salto e il boato è una spinta ad arrivare a valle prima dei ruzzoloni, le ginocchia sbucciate, l'acqua che fa pozza sotto le ruote della macchina. Un attimo e spiove, l'uragano è passato, io, sono trent'anni più grande.

lunedì 6 maggio 2013

Cranberry

Al mio cranberry seccano le foglie. Ho chiesto al vivaio, dicono che probabilmente ha preso freddo. Non credo, freddo ne ha preso, quel poco che ha fatto quest'inverno, ma il frutto della costa Est, non ha bisogno di sciarpa e altri riguardi. Lui striscia diritto e sicuro, rasoterra, a tappeto su tutto l'intorno quando imbianca. Forse il sole, ma anche quest'ipotesi non mi convince, qui piove e ripiove. Limpido, nel cielo, se ne è visto poco, e se pure quel poco ha colpito, non son dardi d'agosto quelli d'aprile. Lo guardo e lui smagrisce, aumenta il secco. Muffe non ne vedo, malanni a cui vada soggetto non ne so. Il contadino osserva, capisce e rimedia. Io, guardo e naufrago.

venerdì 3 maggio 2013

Vivere meglio con meno



Le Donne di Zeri

Le Donne di Zeri
un film di Walter Bencini

Giuseppe Pastore di periferia

Giuseppe Pastore di periferia
un film di Ignazio Figus



http://vimeo.com/23087507

mercoledì 1 maggio 2013

Giardino commestibile

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L'inizio


Alys Fowler

Invecchiare così