lunedì 26 agosto 2013

Fico salato

Quest'oggi la prima scorpacciata di Turca nero. Due giorni di pioggia hanno riempito di nettare l'abbondanza dei fichi, dato tregua alla fatica degli innaffiatoi. Ma l'albero (gli alberi) è secco, l'estate gli ha prosciugato l'anima, tolto flessibilità e mi è bastato tirare appena un poco le foglie per arrivare al bottino scuro e succulento della cima, che un ramo mi si è spezzato tra le mani. La pianta non aveva latte da piangermi tra i palmi, tutta la linfa era nei frutti. D'un tratto il miele nel palato mi si è mutato in salato, le mie labbra han sciolto quel nettare in acqua.

sabato 10 agosto 2013

Il sapere contadino

Gli ultimi



Piccola Terra

Fazzoletti di terra


La fabbrica del panico

Quest'oggi un libro, un libro che racconta una storia che è diecimila storie: una di quelle storie che la Storia si rimangia continuamente, ma di cui è fatta.

Questa storia parla di fabbrica, amianto, paura. Parla di un padre e della sua esistenza, una delle infinite vite possibili dei contaniente, dei “minatori”* di sempre, di coloro che la storia ignora o al massimo archivia a numero nel cassetto dell’oblio.

Il libro è quello di Stefano Valenti, La fabbrica del panico, Feltrinelli editore, 2013.



* Minatori in John Berger, Contro i nuovi tiranni, Neri Pozza editore, 2013.

venerdì 9 agosto 2013

To Make a Farm

Cinque storie, di giovani agricoltori, dentro una storia, quella del regista.



Per fare una fattoria, uno dei dieci film canadesi che ha ottenuto più attenzioni al film festival di Vancouver.

mercoledì 7 agosto 2013

Piante che curano



Forse non tutto è così facile e magico come pare essere, certo è che le piante sono nostre alleate da sempre.

Salgado, GENESIS


Sebastião Salgado a TED racconta una storia che è la sua storia.
La storia di uno che ha visto tutto il male, tutta la disperazione del mondo, e che rimane senza più parole.
Dopo il Ruanda non riesce più a scattare niente, a pubblicare niente.
Allora inizia a girare il mondo,
a girare il mondo per sopravvivere.
Va in giro a fare scorta di bellezza
per gli occhi.
Poi torna a casa sua,
quella che era stata casa sua, in Brasile
e ...anche casa sua è stata distrutta,
tutto intorno a casa è deserto,
deforestazione
morte.
Ma, al posto che arrendersi, Salgado trova un altro modo di raccontare il mondo:
si mette a piantare alberi.
Migliaia, milioni, 2,5 milioni di alberi.
L'ultima foto
è quella di casa sua
sommersa da una nuova foresta fitta
e folta.
Un pezzo di foresta amazzonica che si rimangia il deserto che l'aveva mangiata.







in italiano:
http://www.ted.com/talks/sebastiao_salgado_the_silent_drama_of_photography.html