venerdì 27 dicembre 2013
Vento
Il Ventone ha spazzato il lago ieri l'altro. Abbracciato al Foehn ha liberato le chiome degli alberi ancora fitte. Ha rovesciato a mulinello il giallo oro del caliantus di casa sul viale d'ingresso, ha spogliato la sofora delle sue foglie leggere appena appassite nel verde amaranto. Ha piovuto e spiovuto. Poi il sole ha fatto brillare quel manto a tappeto regale appena fuori la soglia di casa. Per passare mi sono tolta le scarpe. A omaggio.
martedì 24 dicembre 2013
lunedì 23 dicembre 2013
Letture
In questi giorni vivo nella steppa russa, lungo la sponda ovest del lago Bajkal. Fa freddo e sopra il verde bronzo dei cedri vibra una luce livida. Mi scaldo nel fuoco delle pagine di Sylvain Tesson. "Nelle foreste siberiane", Sellerio editore.
Ieri l'altro ero a Ramallah, strade di polvere asciutta tra i denti e la suocera di Suad tra i piedi. Gli elicotteri non permettono il sonno, e per uscire, lungo vie dalle palme abbattute, si deve aspettare la revoca del coprifuoco. A Hebron un vecchio pianta limoni.
"Per chi vuole amministrare un paese la prima regola è disboscarlo". (S.T.).
Ieri l'altro ero a Ramallah, strade di polvere asciutta tra i denti e la suocera di Suad tra i piedi. Gli elicotteri non permettono il sonno, e per uscire, lungo vie dalle palme abbattute, si deve aspettare la revoca del coprifuoco. A Hebron un vecchio pianta limoni.
"Per chi vuole amministrare un paese la prima regola è disboscarlo". (S.T.).
martedì 26 novembre 2013
Novembre
Agosto di novembre.
E' lì che questo blog si fermato. E' da lì che riprende l'appunto. E' maturata l'uva; i topinambur han tracimato lo spazio dei vasi, invaso la terra libera; le nespole stanno maturando nella paglia; i kiwi gli riposano accanto. E' passato agosto, un buco nel cuore ha fermato i lavori, ma i frutti han proseguito la maturazione, a farsi sodi sotto le temperature miti dell'autunno. Ora ci sarebbe da dare l'azzurro del rame ai rami che si stanno spogliando. Il freddo è giunto, se si vuole evitare lo sfascio va rattoppato quel che si può, quel che è e gettarsi nell'impresa. Il compost s'è fatto humus, il sangue misto deve farsi forza. Alternativa non ce n'è. Forse nemmeno ne abbisogna.
E' lì che questo blog si fermato. E' da lì che riprende l'appunto. E' maturata l'uva; i topinambur han tracimato lo spazio dei vasi, invaso la terra libera; le nespole stanno maturando nella paglia; i kiwi gli riposano accanto. E' passato agosto, un buco nel cuore ha fermato i lavori, ma i frutti han proseguito la maturazione, a farsi sodi sotto le temperature miti dell'autunno. Ora ci sarebbe da dare l'azzurro del rame ai rami che si stanno spogliando. Il freddo è giunto, se si vuole evitare lo sfascio va rattoppato quel che si può, quel che è e gettarsi nell'impresa. Il compost s'è fatto humus, il sangue misto deve farsi forza. Alternativa non ce n'è. Forse nemmeno ne abbisogna.
lunedì 26 agosto 2013
Fico salato
Quest'oggi la prima scorpacciata di Turca nero. Due giorni di pioggia hanno riempito di nettare l'abbondanza dei fichi, dato tregua alla fatica degli innaffiatoi. Ma l'albero (gli alberi) è secco, l'estate gli ha prosciugato l'anima, tolto flessibilità e mi è bastato tirare appena un poco le foglie per arrivare al bottino scuro e succulento della cima, che un ramo mi si è spezzato tra le mani. La pianta non aveva latte da piangermi tra i palmi, tutta la linfa era nei frutti. D'un tratto il miele nel palato mi si è mutato in salato, le mie labbra han sciolto quel nettare in acqua.
domenica 11 agosto 2013
sabato 10 agosto 2013
La fabbrica del panico
Quest'oggi un libro, un libro che racconta una storia che è diecimila storie: una di quelle storie che la Storia si rimangia continuamente, ma di cui è fatta.
Questa storia parla di fabbrica, amianto, paura. Parla di un padre e della sua esistenza, una delle infinite vite possibili dei contaniente, dei “minatori”* di sempre, di coloro che la storia ignora o al massimo archivia a numero nel cassetto dell’oblio.
Il libro è quello di Stefano Valenti, La fabbrica del panico, Feltrinelli editore, 2013.
* Minatori in John Berger, Contro i nuovi tiranni, Neri Pozza editore, 2013.
Questa storia parla di fabbrica, amianto, paura. Parla di un padre e della sua esistenza, una delle infinite vite possibili dei contaniente, dei “minatori”* di sempre, di coloro che la storia ignora o al massimo archivia a numero nel cassetto dell’oblio.
Il libro è quello di Stefano Valenti, La fabbrica del panico, Feltrinelli editore, 2013.
* Minatori in John Berger, Contro i nuovi tiranni, Neri Pozza editore, 2013.
venerdì 9 agosto 2013
To Make a Farm
Cinque storie, di giovani agricoltori, dentro una storia, quella del regista.
Per fare una fattoria, uno dei dieci film canadesi che ha ottenuto più attenzioni al film festival di Vancouver.
Per fare una fattoria, uno dei dieci film canadesi che ha ottenuto più attenzioni al film festival di Vancouver.
mercoledì 7 agosto 2013
Piante che curano
Forse non tutto è così facile e magico come pare essere, certo è che le piante sono nostre alleate da sempre.
Salgado, GENESIS
Sebastião Salgado a TED racconta una storia che è la sua storia.
La storia di uno che ha visto tutto il male, tutta la disperazione del mondo, e che rimane senza più parole.
Dopo il Ruanda non riesce più a scattare niente, a pubblicare niente.
Allora inizia a girare il mondo,
a girare il mondo per sopravvivere.
Va in giro a fare scorta di bellezza
per gli occhi.
Poi torna a casa sua,
quella che era stata casa sua, in Brasile
e ...anche casa sua è stata distrutta,
tutto intorno a casa è deserto,
deforestazione
morte.
Ma, al posto che arrendersi, Salgado trova un altro modo di raccontare il mondo:
si mette a piantare alberi.
Migliaia, milioni, 2,5 milioni di alberi.
L'ultima foto
è quella di casa sua
sommersa da una nuova foresta fitta
e folta.
Un pezzo di foresta amazzonica che si rimangia il deserto che l'aveva mangiata.
in italiano:
http://www.ted.com/talks/sebastiao_salgado_the_silent_drama_of_photography.html
mercoledì 31 luglio 2013
Arnie sui tetti a Torino
http://buonenotizie.corriere.it/2013/07/29/il-giovane-apicoltore-che-monta-arnie-sui-tetti-di-torino/
giovedì 18 luglio 2013
domenica 14 luglio 2013
Equilibri
Lamponi, mirtilli, fragole e uva spina son maturati, ma di tutto il prodotto si è mangiato ben poco. Vedo le bacche quasi mature sui rami, dico: "domani son pronte" e l'indomani non ci sono più. I merli m'anticipano sempre. Mi han lasciato le Goccia d'oro Schiro, susine perfette, oltre un centinaio su un piccolo alberello di pochi anni, ma già stanno facendo manbassa dei fioroni. Un giorno ne ho scovato uno (il merlo, non il frutto) che in meno di dieci minuti mi ha spogliato la pianta più buona della spina rossa, da un paio di giorni aprono i fichi, ne mangiano il dovuto poi lasciano la carcassa e passano al successivo. Dovrò provvedere. Va bene dividere ma qui siamo al furto conclamato e recidivo. Non c'è un passero nell'orto-foresta, i merli si son fatti padroni di tutto, han scacciato me (il mio raccolto) e loro. E' ora di ristabilire l'equilibrio.
sabato 29 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
In inglese
38 video-lezioni di permeacoltura. In inglese.
http://courses.ncsu.edu/hs432/common/podcasts/
http://courses.ncsu.edu/hs432/common/podcasts/
giovedì 27 giugno 2013
La contadina ha il callo da cesoia
Il mese manda messi vigorose verso l'alto, fa avanzare tralci e arrampicare i viticci. Per tener a bada tutto lo scapigliato la contadina va di leva. Vantaggiosa e di primo genere, ma il vantaggio non è sufficiente alla mano. Lo sforzo fa il callo, irrobistisce il muscolo, manda energia nell'universo. Tutto il potato sono io.
domenica 23 giugno 2013
sabato 22 giugno 2013
E' fiorita la vite
Con un mese di ritardo è fiorita la vite. Inizia l'allegagione, il grappolo ripiega verso il basso. Tempo una settimana-dieci giorni e tutta la pianta sarà a frutto.
giovedì 20 giugno 2013
L'orto sopraelevato
E' solo un esperimento non so se riuscirà, ma nell'orto lo spazio è poco allora si va in verticale. Sopra la palizzata di bambù costruita per far arrampicare le zucche ho messo un piano intermedio a rete e paglia. Dentro quest'ultima ho nascosto sacchi di terra e dentro i sacchi riposto piantine di cetrioli. Cresceranno? la paglia farà ombra alle colture di sotto o il sole si intrufolerà lo stesso passando di lato? la pioggia e il vento sradicheranno la pacciamatura posta al piano rialzato? Il contadino porta pazienza, azzarda. Del resto tra poco saprà.
Cardi
Devono scolare l'amaro a lungo, ma poi cotti a riduzione nel latte sono una minestra croccante. Da provare condita con un soffritto di olio e aromi essiccati.
Cardi a fine giugno. Da me è così. Li ho impiantati tre anni fa, a ridosso del muro che sta a nord, sotto un fico e vicino ai frutti di bosco; lasciati a crescere dentro una pacciamatura di foglie di faggio. Li trascuro, li dimentico, evito di controllare eventuali parassiti e loro che fanno? crescono bianchi, croccanti, sodi e danno raccolto due volte l'anno. Nei blog si dice che il cardo è difficile, da me ci stanno due piante alte e rigogliose, il sufficiente per apprezzarli senza stancarsi, cardi sufficienti e autosufficienti. Il paradiso dei contadini.
Cardi a fine giugno. Da me è così. Li ho impiantati tre anni fa, a ridosso del muro che sta a nord, sotto un fico e vicino ai frutti di bosco; lasciati a crescere dentro una pacciamatura di foglie di faggio. Li trascuro, li dimentico, evito di controllare eventuali parassiti e loro che fanno? crescono bianchi, croccanti, sodi e danno raccolto due volte l'anno. Nei blog si dice che il cardo è difficile, da me ci stanno due piante alte e rigogliose, il sufficiente per apprezzarli senza stancarsi, cardi sufficienti e autosufficienti. Il paradiso dei contadini.
Torta di rabarbaro
Anche quest'anno non c'è la foto, non si fa in tempo a raccogliere i gambi che questi finiscono in forno a maturare una delle torte più buone che si possano mangiare. Il raccolto è poco, si e no un paio di torte ogni sei mesi. Ma quella che nasce dai gambi appena arrossati del rabarbaro è una festa del palato.
domenica 16 giugno 2013
domenica 9 giugno 2013
Blog ... in lingua francese
Un blog canadese
http://potagersdantan.wordpress.com/2011/06/16/le-jardin-forestier-comestible/
Uno dei video che si possono vedere:
au petit colibri nouvelle version di marcantoinedeprat
e un altro:
http://potagersdantan.wordpress.com/2011/06/16/le-jardin-forestier-comestible/
Uno dei video che si possono vedere:
au petit colibri nouvelle version di marcantoinedeprat
e un altro:
P in riassunto
Molto di quello che c'è qui è già stato citato, ma c'è anche qualcosa di nuovo da cercare
sabato 8 giugno 2013
Guardare
Sono stata tutto il giorno nell'orto giardino. Da mane a sera, anche quando mi è piovuto addosso, la prima e la seconda volta. I muratori vicini che lavorano a rivestire i muri han sbaraccato e salutato, io son rimasta lì. Che c'era di così urgente? che ho fatto quest'oggi? Ho ramazzato, spostato pietre e potato qualcosa. Tagliato l'abbondanza della borragine, dato cibo ai pesci rossi che abitano il mastello, i mastelli, salito la spina dei piselli, reinvasato le fragole per toglierle alla voracità dei merli che hanno figliato, ma poi, in realtà, se ci penso davvero, è solo questo che ho fatto in quasi diece ore interrotte solo dal pranzo? Perchè se penso davvero a quello che ho fatto oggi, la sola risposta è che per il tempo maggiore, quella terra io l'ho solo guardata. E guardare è una questione di tempo. Lungo.
domenica 2 giugno 2013
Frutteto
Mele, ciliegie e albicocche quest'anno non ce n'è. I fiori son stati sull'albero poche ore, maceri d'acqua non hanno allegato. Fortuna che le api son riuscite a compiere il loro lavoro su peri e susini, peschi e mandorli, tutti i fiori primi.
Iris germanica
Mirtilli
sabato 1 giugno 2013
L'insalata
Nel prato
Nel prato il merlo, re del giardino. Lui e consorte dominano i fili, becchettano la terra, rubano lombrichi. A metà gelsomino il nido ospita i nuovi nati. Chiedono cibo, urlano soccorso.
"Sei un merlo", un tempo era parola d'offesa, diceva che razzolavi basso, avevi per orizzonte il fondo. Il mondo urla la sua disperazione, c'è ancora e anche solo un merlo, una merla, capace di soccorrerlo? Urgono candidati, necessitano uomini-donne capaci di reggere l'insulto, credere al cielo che abita la pozza del fango.
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