In questi giorni vivo nella steppa russa, lungo la sponda ovest del lago Bajkal. Fa freddo e sopra il verde bronzo dei cedri vibra una luce livida. Mi scaldo nel fuoco delle pagine di Sylvain Tesson. "Nelle foreste siberiane", Sellerio editore.
Ieri l'altro ero a Ramallah, strade di polvere asciutta tra i denti e la suocera di Suad tra i piedi. Gli elicotteri non permettono il sonno, e per uscire, lungo vie dalle palme abbattute, si deve aspettare la revoca del coprifuoco. A Hebron un vecchio pianta limoni.
"Per chi vuole amministrare un paese la prima regola è disboscarlo". (S.T.).
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