Quest'oggi la prima scorpacciata di Turca nero. Due giorni di pioggia hanno riempito di nettare l'abbondanza dei fichi, dato tregua alla fatica degli innaffiatoi. Ma l'albero (gli alberi) è secco, l'estate gli ha prosciugato l'anima, tolto flessibilità e mi è bastato tirare appena un poco le foglie per arrivare al bottino scuro e succulento della cima, che un ramo mi si è spezzato tra le mani. La pianta non aveva latte da piangermi tra i palmi, tutta la linfa era nei frutti. D'un tratto il miele nel palato mi si è mutato in salato, le mie labbra han sciolto quel nettare in acqua.
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