Oggi ho seminato il mezzarama. Lo so, il pisello vuole febbraio al nord. Ma così faceva mio nonno e così faccio io. Qualche pianta sopravvive, qualcuna se ne va. Ma i primi che salgono a marzo e maturano a fine aprile sono una festa. Il loro verde segna la Pasqua nell’orto.
Il terreno era già pronto. Ho disteso un cartone sopra il suolo, con un picchetto di quelli che uso per tener ferme le assi delle prode, ho forato la distanza. Cinque buchi in fila per tre.
Ho posto per ogni buca, nello scavo di 5 cm, i tre semi (uno per la terra, uno per il raccolto e uno per il futuro). Ho ricoperto con terra leggera, da compost maturo, i solchi. Sopra il cartone aperto nei buchi della semina ho messo la paglia rimasta e le foglie dell’iris seccate. Ho fermato i bordi con dei tronchi.
Tra qualche giorno, in vista delle grandi gelate, appoggerò anche un telo di tessuto non tessuto sopra le file, sollevato appena perché non soffochi le nascite ma tenga temperata l’aria.
Poi basta. Poi il grande inverno scenderà sulle prode. E a me non resterà che attendere. Attendere che il silenzio mi maturi il raccolto.
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