sabato 12 gennaio 2013
Verderame
Era tiepido quest'oggi, così ho aperto la scatola riposta sullo scaffale del capanno e cavato fuori la polvere turchina. L'acqua nell'orto, non ancora gelata, è servita per riempire l'innaffiatore. A pieno carico ho aperto la bocca di plastica della busta che stava nella scatola e fatto scendere adagio, misurando con l'occhio, l'azzurro-blu. Un po' di quel colore mi è rimasto tra le pieghe delle mani, molto di più nell'orizzonte dell'occhio. Il verderame ha colore bellissimo e quando prepari la mischela ti senti un poco operaio e molto pittore. A mistura pronta ho girato per il frutteto spruzzando mare e sale sopra ogni corteccia di fruttifero. E' l'unico medicamento che uso, l'unica eccezione nel campo. Non lo faccio per il raccolto, un poco di perdita potrei pure tollerarla, a parte i peschi non credo avrei rovina, ma quell'azzurro-blu mi cattura, e mi piace vedermelo attorno. Quel che non ho mai capito invece è perchè lo chiamino verde, l'azzurro del rame.
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