Il becco della merla mi fruga nell'orto, solleva la coltre delle foglie stese a pacciame e si procura il pasto. Smuove l'intorno, rimedia qualcosa. Sa che la guardo, ma la distanza è di sicurezza. Quando il pasto è nel giallo del becco muove il suo collo a cercare il mio sguardo. Per un istante mi tiene "per gli occhi". La neve ha preso a cadere da un cielo bianco-ovatta e mi bagna il viso, per un istante sbatto le palpebre, lei sbatte le ali e se ne va.
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