domenica 27 gennaio 2013
sabato 26 gennaio 2013
Prode, partenze e ...via!
Ho iniziato i lavori di preparazione delle prode dell'orto. Non è che abbia scoperchiato tutto il pacciame, ma almeno un po' di pulizia ho iniziato a farla. Ho tolto le malerbe cresciute nonostante il coperto, il freddo è stato poco fin qua e non ha fermato la crescita; ho tolto anche gli arbusti secchi dei tageti rimasti; il finocchietto selvatico in eccedenza e la melissa che si è diffusa ovunque.
La terra era fresca, leggera. Allora ne ho approfittato per prendere la vanga e mettere in vaso le piante cresciute. Metto i semi dei frutti che mangio ai lati dell'orto nell'anno, i più strani e saporiti, sparsi e ricoperti appena d'estate, d'inverno mi trovo piantine di non so chè cresciute ovunque. Passato il grande freddo li tolgo al libero e rinchiudo le loro radici nei vasi.
Alcuni li distinguo già, stan lì dall'anno scorso, altri non ho proprio idea di che siano. Li lascerò crescere.
Attendere è tutto il mestiere del contadino.
La terra era fresca, leggera. Allora ne ho approfittato per prendere la vanga e mettere in vaso le piante cresciute. Metto i semi dei frutti che mangio ai lati dell'orto nell'anno, i più strani e saporiti, sparsi e ricoperti appena d'estate, d'inverno mi trovo piantine di non so chè cresciute ovunque. Passato il grande freddo li tolgo al libero e rinchiudo le loro radici nei vasi.
Alcuni li distinguo già, stan lì dall'anno scorso, altri non ho proprio idea di che siano. Li lascerò crescere.
Attendere è tutto il mestiere del contadino.
Lombrichi e inconscio
Leggi anche:
Adam Phillips, «I lombrichi di Darwin e la morte di Freud», Ponte alle Grazie.
Per indagare se possa darsi che la "distruzione" conservi la vita.
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giovedì 24 gennaio 2013
domenica 20 gennaio 2013
sabato 19 gennaio 2013
La merla
Il becco della merla mi fruga nell'orto, solleva la coltre delle foglie stese a pacciame e si procura il pasto. Smuove l'intorno, rimedia qualcosa. Sa che la guardo, ma la distanza è di sicurezza. Quando il pasto è nel giallo del becco muove il suo collo a cercare il mio sguardo. Per un istante mi tiene "per gli occhi". La neve ha preso a cadere da un cielo bianco-ovatta e mi bagna il viso, per un istante sbatto le palpebre, lei sbatte le ali e se ne va.
giovedì 17 gennaio 2013
sabato 12 gennaio 2013
Verderame
Era tiepido quest'oggi, così ho aperto la scatola riposta sullo scaffale del capanno e cavato fuori la polvere turchina. L'acqua nell'orto, non ancora gelata, è servita per riempire l'innaffiatore. A pieno carico ho aperto la bocca di plastica della busta che stava nella scatola e fatto scendere adagio, misurando con l'occhio, l'azzurro-blu. Un po' di quel colore mi è rimasto tra le pieghe delle mani, molto di più nell'orizzonte dell'occhio. Il verderame ha colore bellissimo e quando prepari la mischela ti senti un poco operaio e molto pittore. A mistura pronta ho girato per il frutteto spruzzando mare e sale sopra ogni corteccia di fruttifero. E' l'unico medicamento che uso, l'unica eccezione nel campo. Non lo faccio per il raccolto, un poco di perdita potrei pure tollerarla, a parte i peschi non credo avrei rovina, ma quell'azzurro-blu mi cattura, e mi piace vedermelo attorno. Quel che non ho mai capito invece è perchè lo chiamino verde, l'azzurro del rame.
giovedì 10 gennaio 2013
lunedì 7 gennaio 2013
Ho camminato gli occhi di un uomo
In questo inverno che non è inverno ho camminato sopra la terra dei mirti, dei cisti e delle euforbie. Ho posato il calcagno sopra gli scisti e i carbonati del Cambriano. Affiancato i mattoni di edifici dismessi, sceso il sasso scavato fino a farne miniera. Ho respirato il profumo del corbezzolo frammisto alle polveri rosse dei processi di flottazione, mangiato sale dalle narici, polvere d'uranio (lo scarto diventato preziosa materia prima) portato dalla gola dal maestrale fino a me. Ho camminato e i miei occhi hanno visto tutto il sopra detto, ma una cosa mi porto a ricordo indelebile, tatuagggio nella memoria: gli occhi d'un uomo rinchiuso a Villmarina, galleria di miniera a Monteponi, cerchiati a lana. Identità indichiarabile serrata a cemento per baratto di salario.
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