Avanza febbraio e in me l'impazienza. I cataloghi sono già tutti sfogliati, le prode disegnate. La neve che perdura mantiene tiepide le radici nel suolo, ma io fremo. Sento le farfalle nel sangue, la primavera sciogliere i cristalli, il ghiaccio farsi rivo. La terra chiama i cieli, le mie viscere terra fra le mani. I semi spaccano la scorza, risalgono il buio, s'apprestano a fuoriuscire. Ho spalancate le finestre dell'attesa.
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