giovedì 8 dicembre 2011

Mumia Abu-Jamal

Oggi ho mangiato 5 fragole. Non avevano sapore d'estate, ma erano comunque ancora più buone di ogni comprata, e il loro fresco acidulo e rosso mi è rimasto sul palato a lungo.

Nel pomeriggio il sole mi ha fatto aprire la giacca e al raccolto ho aggiunto le ultime sementi di stagione: lo striato seme del finocchietto; il rotondo nero del basilico; gli aghiformi semi nero-bianco dei tageti ancora compatti nella corolla; la pallina ecrù, dura e incartapecorita del solanum che racchiude decine e decine di semi; la potenza grossa e nera, unica, della bella di notte; i due millimetri abbondanti di diametro marrone scuro della salvia sclarea. Raccolto improbabile in ogni altro dicembre.

L'inverno non viene, i moschini danzano sopra l'erba del prato e le acque ferme delle conche sassose. I passeri han già iniziato a sottrarmi le gemme del melo.

Mumia Abu Jamal è uscito definitivamente dal braccio della morte. Forse è per questo che il gelo sta lontano. Festeggia lui.


giovedì 1 dicembre 2011